Premesse
Nell’epoca dei social, degli slogan brevi, concisi e di impatto immediato le note esplicative che seguono, molto probabilmente, avranno ben poca diffusione, se non addirittura nessuna. Forse in altri tempi, in cui la riflessione, il ragionamento, la meditazione e l’attitudine alla comprensione hanno avuto un peso ben diverso rispetto alla sola suggestione iconica, le suindicate note avrebbero potuto avere un ben diverso apprezzamento. Nonostante ciò, esattamente come un Don Chisciotte della Mancia, si proverà a mostrare ai più, senza troppe pretese, un particolare tipo di ragionamento che percorre una strada che sembrerà ben poco suggestiva, contorta e aspra, utilizzando una metodologia di indagine che oggi, anche tra coloro che si dicono studiosi, ha poco successo. I risultati di questa di indagine, fino a non molti anni fa, erano invece indiscutibili capisaldi e fari di riferimento per menti brillanti e capaci e ben pochi avrebbero mai osato pensare che l’intelligenza umana potesse essere sostituita da una macchina.
Conclusioni
Gli aspetti connessi alla presenza di proposizioni indecidibili nei sistemi formali hanno un riscontro diretto in campo informatico e, in special modo, con l’intelligenza artificiale, vista oggi da un certa corrente di pensiero quasi come la panacea di tutti i mali.
Infatti, un sistema assiomatico è qualcosa che può integrarsi con la macchina di Alan Turing, la cui materializzazione è il computer. Questo dispositivo e, in particolare, le istruzioni che esso segue, anche nelle sue versioni futuristiche più sofisticate ancora da venire, si comportano esattamente come dei sistemi formali sufficientemente potenti da poter predicare su se stessi.
Quindi, l’intelligenza artificiale, lungi da essere scevra da imperfezioni, come tutti i sistemi formali, andrà incontro a condizioni di indecidibilità e di incompletezza.
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