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domenica 31 gennaio 2016

Moneta, debito e spesa pubblica



L’azione della spesa pubblica

Si è finora sempre parlato di moneta senza, in effetti, darne una connotazione chiara e definita, confidando sul significato che a essa è comunemente attribuito.
Per prima cosa, occorre chiarire cosa è che dà valore alla moneta e che gli fornisce la caratteristica di estinguere ogni debito. La moneta è emessa da una Banca Centrale le cui funzioni sono disciplinate da organismi sovrani, in genere gli Stati. La moneta possiede un carattere di sovranità che non dipende dal tipo di statuto della Banca Centrale, anche nel caso in cui questa possieda una propria autonomia decisionale e possa compiere scelte del tutto autonome e indipendenti da quelle dell’autorità sovrana. Il carattere di sovranità della moneta gli deriva, innanzitutto, dal fatto di essere riconosciuta dall’autorità sovrana – definita tale da una collettività – come il mezzo di estinzione immediato di qualunque forma di debito.

venerdì 29 gennaio 2016

La curva di domanda aggregata



Il mito della domanda sempre decrescente

Nella sintesi neoclassica dell’economia, un ruolo decisivo, per l’interpretazione e la previsione del comportamento dei sistemi economici, è svolto dalla curva di domanda aggregata che è derivata dal modello di Hicks o modello IS-LM. Quest’ultimo modello costituisce l’anima della sintesi tra parte del pensiero keynesiano e la teoria neoclassica. Nel modello di Hicks entra, infatti, in gioco un concetto del tutto estraneo alla visione di Keynes, imperniata, invece, sul ruolo decisivo svolto dall’incertezza. Precisamente, nel modello di Hicks è introdotto il concetto di equilibrio tra mercato delle merci e finanziario, eseguito analizzando come variano le componenti della domanda, di Keynes, esplicitando la produzione e raffrontandola con la corrispondente offerta di moneta. Si ottengono due curve della produzione in funzione del tasso d’interesse, la prima che rappresenta il mercato delle merci e la seconda, quello finanziario.

giovedì 28 gennaio 2016

Debito, tasso d’interesse e moneta



Il teorema di Modigliani - Miller

Una delle tesi più importanti dell’attuale visione economica e che supporta teoricamente la finanziarizzazione dell’economia è il Teorema di Mogliani – Miller. Questo teorema afferma che in assenza di imposte sul reddito delle società, di costi di fallimento e di asimmetrie informative e in un mercato efficiente, il valore complessivo  di un'impresa non dipende dal modo in cui l'impresa si finanzia, se con capitale proprio oppure con debito.
L’applicazione di questo teorema rende subordinato il ruolo della moneta emessa dalle Istituzioni sovrane rispetto ai titoli di debito contrattati all’interno dei mercati finanziari. Così, infatti, la moneta non è più basilare per l’elemento costitutivo fondamentale del sistema economico: la formazione del capitale. L’elemento più importante diventa un altro: il debito dovuto alla sua controparte duale, il credito, ottenibile grazie ai risparmi.

sabato 9 gennaio 2016

Il tasso d’interesse



Tasso d’interesse reale e nominale

Ancora una volta, il nostro oggetto di studio è la preferenza per la liquidità che ha movente sia transattivo, per far fronte alle spese correnti e a quelle impreviste, sia precauzionale, per tenere lontano lo stato di necessità, sia, infine, speculativo. Presteremo, ora, attenzione a quest’ultimo tipo di movente che consiste non nel ricercare scambi di natura produttiva del tipo D-M-D’ (Denaro, Merce, Denaro), ma del tipo D-D’ con D’>D. In questo modo, l’individuo non smobilita la liquidità a favore di un’attività produttiva ma cerca solo una vincita monetaria ottenibile scommettendo la moneta in proprio possesso. L’individuo, infatti, se è affetto da preferenza per la liquidità, non vuole attendere l’evolversi del ciclo produttivo, ma desidera che il suo investimento possa essere riconvertito in moneta, nel più breve tempo possibile. In ogni caso, la vincita richiesta è un tasso d’interesse che cresce all’aumentare dell’incertezza che affligge la sua scommessa.

mercoledì 6 gennaio 2016

La svalutazione interna



Un incerto recupero di competitività d’altri tempi

Il modello di economia dinamica, partendo da una distribuzione dei redditi, permette di individuare, all’interno di un sistema economico globale, i sottosistemi costituenti. Ciascuno di questi è caratterizzato da una preferenza per la liquidità, una velocità degli scambi e un’emissione monetaria unitaria. Questi parametri, a loro volta, permettono di determinare la distribuzione dei redditi, che ha la massima probabilità di verificarsi, in ciascun sottosistema omogeneo.
Sulla scorta dei dati sulla distribuzione del reddito del 2008, pubblicati, all’epoca, dalla Banca d’Italia, e sulla base dei decili della distribuzione del reddito del 2012, pubblicati sempre dalla Banca d’Italia, si è costruita un’interpolazione della distribuzione dei redditi sia per l’intero sistema economico italiano, sia per i sottosistemi omogenei da cui è composto. L’analisi è certamente un po’ grossolana e non può considerarsi molto precisa, tuttavia fornisce utili indicazioni.

lunedì 4 gennaio 2016

Entropia e instabilità



Ciclo di Minsky ed entropia

Il ciclo di Minsky si presta a essere reinterpretato, ricorrendo al principio di massima entropia. Si ottiene, così, una chiave di lettura generale che consente di comprendere bene il ruolo dell’entropia economica nel comportamento dei sistemi economici aggregati.
Ripercorriamo, adesso, il ciclo di Minsky riferendo il tutto a uno spazio degli osservabili che, per la sua particolare natura, non può che fare riferimento alle grandezze caratterizzanti i bilanci delle singole unità finanziarie. Le grandezze che si prendono in considerazione sono, nell’ordine, il rapporto tra i flussi delle passività e delle attività, lo stock di attività e passività e il degrado del capitale. Ogni terna di parametri individua nello spazio degli osservabili un punto che rappresenta la posizione finanziaria occupata da ogni singola unità. Secondo la posizione occupata, sarà possibile distinguere posizioni finanziarie coperte, speculative e ultraspeculative.

domenica 3 gennaio 2016

Instabilità finanziaria



Il ciclo di Minsky

Finora si sono analizzate condizioni critiche associate alla depressione o all’indebitamento di una parte del sistema economico. Prendiamo ora in esame un altro tipo di situazione critica che si manifesta, non più dal lato del debitore, ma da quello del creditore. Non è, infatti, sufficiente vantare un credito se questo non è esigibile, nel momento in cui il debitore non ha alcuna possibilità di compiere la restituzione. Per esaminare l’aspetto in questione ci ricondurremo al paradigma di Wall Street. Questa è la visione del sistema economico da parte di uomini d’affari di un Consiglio d’Amministrazione che valutano la solidità finanziaria dei titoli su cui investire. Questa visione, come strumento di analisi dell’economia, è stata introdotta per la prima volta dall’economista americano Hyman Philip Minsky, le cui teorie sono state messe in subordine, finché non si è manifestato realmente il Minsky Moment: la crisi finanziaria USA del 2008.

sabato 2 gennaio 2016

La preferenza per la liquidità



Effetti e cause della preferenza per la liquidità

In uno dei post precedenti si è visto come un sistema economico reagisca alla variazione dell’emissione monetaria. Adesso, si vedranno gli effetti di un altro parametro, la preferenza per la liquidità, in grado di determinare anch’esso la distribuzione dei redditi e, quindi, la moneta circolante. Questo parametro, tuttavia, non può più considerarsi di natura esogena ma endogena essendo inversamente proporzionale all’attività economica media del sistema, cioè alla capacità di produrre beni e servizi, tramite una costante rappresentativa del comportamento degli operatori.
Queste caratteristiche sono desumibili dal modello di economia dinamica che mostra come la preferenza per la liquidità sia anche il quanto di scambio che le unità di un sistema economico omogeneo, cioè costituito da unità con lo stesso comportamento, scambiano nelle interazioni reciproche e con gli altri sistemi economici.