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Un tributo


Tributo ai grandi


Come avviene per ogni attività, il modello dell’economia dinamica è l’applicazione congiunta del pensiero di diversi uomini brillanti, del passato, da cui si è potuta trarre ispirazione, con l’aggiunta di, solo, qualcosa in più. Nell’immagine di questo blog si scorgono le figure di alcuni personaggi, dal cui pensiero si sono tratti gli spunti per formulare le considerazioni contenute in “Incertezza, caos e informazione in economia”. 
Claude Shannon, Daniel Bernoulli, Ludwig Boltzmann, John Maynard Keynes, Piero Sraffa, Irving Fisher, Hyman Minsky, Michal Kalecky, John Nash
Procedendo da sinistra verso destra, scorgiamo le sagome dei seguenti personaggi.

  • Claude Elwood Shannon (1916 – 2001), matematico e ingegnere statunitense, padre della teoria dell’informazione; a egli è attribuibile la struttura matematica dell’informazione, come risoluzione dell’incertezza, analoga nella forma all’entropia termodinamica e, perciò, detta entropia dell’informazione.
  • Daniel Bernoulli (1700 – 1782), fisico svizzero; a lui si devono l’omonimo teorema valido per l’idrodinamica e l’aerodinamica e gli studi pioneristici sulla probabilità, in particolare la distribuzione discreta, che porta il suo nome, e che entra a far parte del modello della distribuzione probabilistica dei redditi per la quota dovuta agli scambi e la soluzione probabilistica del paradosso della lotteria di San Pietroburgo, che oggi è sfruttata nella teoria delle decisioni prese in condizioni d’incertezza. Quest’ultima soluzione è all’origine della derivazione del concetto di entropia economica sfruttato nell’economia dinamica.
  • Ludwig Boltzmann (1844 – 1906), grandissimo fisico teorico. A lui è attribuibile, oltre a numerosi altri lavori sull’elettromagnetismo e la viscoelasticità, il concetto di entropia termodinamica, dal punto di vista microscopico, come misura del numero di microstati cui un sistema termodinamico può accedere. Può considerasi il padre della meccanica statistica, la disciplina da cui, in economia dinamica, si mutuano molti concetti e modellazioni.
  • John Maynard Keynes (1883 – 1946) il fondatore della macroeconomia. A lui si devono i concetti basilari di incertezza e preferenza per la liquidità e l’individuazione di una particolare condizione critica, detta trappola della liquidità. Fu un fervente sostenitore dell’intervento statale nell’economia per sanare gli squilibri che il sistema capitalistico induce periodicamente. Il suo contributo va dalla teoria della moneta all’individuazione analitica della domanda, che andrebbe sempre sostenuta, per favorire lo sviluppo. L’applicazione della sua dottrina ha assicurato, per un quarto di secolo, dopo il secondo conflitto mondiale, un periodo di grande sviluppo, nonostante il suo ultimo tentativo di creare, agli accordi di Bretton Woods nel ‘44, un’International Clearing Bank e una moneta di riserva internazionale, fallì per l’opposizione del governo USA.
  • Piero Sraffa (1898 – 1983) economista italiano collaboratore e amico di Keynes. A questo economista va riconosciuta la tesi che «il capitale, essendo costituito da un insieme di merci eterogenee, non può essere definito univocamente, indipendentemente dal valore dei prezzi monetari delle merci che lo costituiscono». Gli si deve riconoscere, pertanto, l’importanza da attribuire ai prezzi monetari e l’importanza della ricorrenza del processo produttivo nella dinamica dei prezzi in condizioni di non equilibrio.
  • Irving Fisher (1867 – 1947) economista statunitense. A tale economista si devono, oltre allo "Yield to Maturity", sia l’individuazione dell’identità degli scambi, sfruttata nell’ambito dell’economia dinamica, non tanto con riferimento alla Teoria Quantitativa della Moneta, ma quanto per individuare alcune proprietà del livello dei prezzi, sia la teorizzazione dell’esistenza di un particolare regime di funzionamento dell’economia, detta “deflazione da debiti”, non tenuta in debito conto dalla Teoria Quantitativa della Moneta.
  • Hyman Minsky (1919 – 1996) economista post-keynesiano statunitense. È il teorizzatore dell’ipotesi di instabilità finanziaria che si basa sui concetti keynesiani di incertezza e preferenza per la liquidità. Secondo tale ipotesi, Minsky individua per effetto di un progressivo allungarsi delle scadenze dei flussi di cassa, prodotti da uno stato di euforia, un progressivo slittamento delle posizioni da coperte, a speculative, a ultraspeculative, fino al manifestarsi delle crisi finanziarie vere e proprie. Osteggiato e dimenticato in vita, le sue tesi furono riscoperte dopo la sua morte in occasione dei vari Minsky Moment, che si succedettero, a partire dalla crisi finanziaria russa del 1997, fino alla crisi finanziaria americana del 2008. Di lui P. Krugman dice che «aveva previsto otto delle cinque crisi che si erano verificate».
  • Michał Kalecki (1899 – 1970) economista polacco. La sua opera principale è “Theory of Economic Dynamics”. Fu un autentico precursore della dottrina keynesiana ed è un ispiratore dell’economia dinamica con la sua tesi sull’irreversibilità temporale dell’investimento finanziario. Assieme a Fisher è un precursore dell’ipotesi d’instabilità finanziaria di Minsky.
  • John Forbes Nash Jr. (1928 – 2015) uno dei più brillanti matematici del ventesimo secolo; fu il fondatore della teoria dei giochi non cooperativi. Il suo omonimo teorema identifica un tipo di equilibrio che è in contrasto con l’equilibro macroeconomico generale della teoria neoclassica liberista.