L’entropia economica
Chi legge la parola entropia richiama subito alla mente l’idea di disordine, se non altro,
per qualche vago ricordo scolastico. Pochi, se non pochissimi, associano all’idea
di entropia la mancanza d’informazione associata all’incertezza. Tra i pochi che hanno dimestichezza con questo concetto,
vi sono proprio i teorici dell’informazione.
Eppure, il concetto di disordine e il concetto di informazione
mancante non sono così dissimili. Si pensi solo al modo in cui si reagisce
quando si entra in una stanza molto ordinata oppure, invece, in una stanza in
cui vi è un elevato grado di disordine. Nel primo caso, non abbiamo alcuna
difficoltà a orientarci e il tutto sembra rassicurante.
Nel secondo caso, risulta difficile orientarsi e si avverte un senso di inquietudine.
Disordine e informazione mancante associata all’incertezza
sono, in effetti, solo due modi diversi di descrivere la stessa cosa. Ne è
riprova il fatto che le due grandezze hanno la stessa struttura matematica. Si
può dire, altresì, che un sistema disordinato richiede molta più informazione per essere conosciuto di un sistema ordinato. O anche, se abbiamo bisogno di molta informazione su qualcosa, ciò significa che questo qualcosa deve essere caratterizzato da un numero di configurazioni assunte (disordine) molto alto.
può dire, altresì, che un sistema disordinato richiede molta più informazione per essere conosciuto di un sistema ordinato. O anche, se abbiamo bisogno di molta informazione su qualcosa, ciò significa che questo qualcosa deve essere caratterizzato da un numero di configurazioni assunte (disordine) molto alto.
L’entropia,
in campo economico, scaturisce da due idee basilari: il buon senso con cui si prende una decisione; la probabilità che un dato evento incerto,
quindi caotico, possa verificarsi. L’applicazione
congiunta di una decisione di buon senso
presa a proposito del manifestarsi di un evento
incerto porta direttamente alla definizione dell’entropia economica.
Occorre chiarire cosa intendiamo per buon senso. Non si tratta di una
definizione generica come potrebbe sembrare, bensì di una definizione esatta
data da un matematico e fisico svizzero dell’Ottocento: Daniel Bernoulli.
Secondo Bernoulli, in un gioco
caratterizzato da eventi con probabilità molto basse e in cui la vincita è
inversamente proporzionale alla probabilità, cioè tanto più bassa è la probabilità
tanto più alta è la vincita, il premio da pagare non può essere proporzionato
al valore assoluto della vincita attesa ma deve essere proporzionato al valore relativo
della vincita rispetto a qualcosa che già
si possiede e che la vincita può incrementare. Non applicare questo
criterio di buon senso comporta che
le perdite al gioco possono diventare così alte che il gioco deve cessare.
Daniel Bernoulli |
Quest’idea di buon
senso porta a stabilire un particolare legame, di tipo logaritmico, tra l’ammontare dei premi da pagare e le vincite che
possono riscuotersi e che sono inversamente proporzionali alla probabilità degli eventi incerti. Una
scelta di buon senso, in condizioni d’incertezza,
è perciò una misura, fatta in scala logaritmica, sul reciproco di una
probabilità, ossia sul numero di stati
cui si può accedere. Questo tipo di misura ricalca esattamente la definizione formale di entropia
termodinamica dovuta a Ludwig Boltzmann. Ricalca, anche, con un lievissimo
aggiustamento formale, la definizione di entropia
dell’informazione dovuta a Claude Shannon.
Ludwig Boltzmann |
Claude Eldwood Shannon |
Cosa c’entra
tutto ciò con l’economia? Per rispondere a questa domanda basti pensare che, a guardar bene, l’economia
è assimilabile a un gioco, per giunta non
cooperativo, in cui i partecipanti scommettono qualcosa per ottenere delle
vincite e queste scommesse avvengono su eventi incerti, per i quali la vincita è proprio inversamente
proporzionale alla loro probabilità. Comprendere, quindi, l’evoluzione dell’entropia economica è una scelta di buon senso che permette di evitare che il gioco dell’economia cessi per eccessive
perdite.
Comprendere come debbano interpretarsi le variazioni
di entropia economica, da cosa
dipendono e su cosa esse hanno effetto è proprio ciò che si fa nel modello di economia dinamica che valuta il
comportamento degli operatori in condizioni di non equilibrio.
La cosa interessante è che queste variazioni di entropia economica sono misurabili
agevolmente, a condizione di accettare alcuni postulati di base.
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