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domenica 17 aprile 2016

Moneta e aggregati monetari


Liquidità: troppa o troppo poca?

Ci si chiede se il contante, la moneta liquida, che circola di mano in mano negli scambi, possa essere sostituita da qualcosa di diverso che ne riduca l’impiego a favore di altri strumenti di credito e debito, senza che ciò alteri il comportamento di un sistema economico.
La risposta parrebbe, ovviamente, positiva secondo il sentire comune e in base all’esperienza, ormai diffusa, dell’impiego di strumenti come carte di credito e di debito. Pertanto, parrebbe logico che, se ciò è possibile nella vita di tutti i giorni, si possa ulteriormente estendere questa pratica in modo da ridurre il più possibile il circolante.
L’elemento decisivo per comprendere gli effetti dell’impiego dei sostituti di moneta liquida, costituenti particolari tipi di aggregati monetari, è costituito dalla scadenza temporale del debito associato a tali strumenti.

mercoledì 13 aprile 2016

Crescita inutilizzabile e aggiuntiva



Il consolidamento dello squilibrio

Si torna nuovamente a parlare del modello di economia dinamica mostrando, ora, che uno squilibrio commerciale, se non opportunamente contrastato sul nascere, tende a consolidarsi e a diventare irreversibile e inarrestabile. Il principio di riferimento del modello è sempre la massimizzazione dell’entropia; questo principio risponde alla semplice domanda «qual è la configurazione macroeconomica che ha la massima probabilità di verificarsi?», giacché, l’entropia è, proprio, una misura logaritmica di questo tipo di probabilità.
Entropia, disordine e informazione mancante sono, in sostanza, dei sinonimi che sottendono il modo in cui si manifestano gli stati accessibili ai sistemi economici. Indicano anche che ogni scambio, che comporti variazioni finite di grandezze economiche, è, di per sé, irreversibile perché nessun sistema può passare spontaneamente da uno stato più probabile a uno meno probabile.

lunedì 11 aprile 2016

Standard monetari e tassi d’interesse



Un’attrazione fatale


Il Gold Standard fu lo standard monetario che si affermò pressoché in tutti i Paesi più sviluppati sul finire dell’ottocento, a seguito della sua adozione in Gran Bretagna, alla fine delle guerre napoleoniche, e successivamente nell’impero prussiano, a seguito della vittoria dei prussiani nella battaglia di Sedan contro i francesi. In sostanza, il Gold Standard consisteva nell’agganciare il valore della moneta emessa alle riserve d’oro detenute dalla Banca Centrale di ciascun Paese. Esso fu abbandonato solo durante la prima guerra mondiale, tranne che negli USA, per via dell’enorme esubero, non coperto da riserve auree, di moneta necessaria a sostenere gli sforzi bellici. Fu ricostituito dai vari Paesi al termine del conflitto e fu la principale causa causans della Grande Depressione degli anni ’30. La caratteristica principale di questo standard monetario era un elevatissimo grado di rigidità, volto a mantenere il più possibile immutato il valore della moneta e il cambio.

venerdì 8 aprile 2016

Dal ciclo di Minsky al ciclo di Frenkel



Moneta e lavoro di un bibliotecario

Il fatto che ogni scambio economico sia causa di un aumento dell’entropia, cioè di un accrescersi di configurazioni accessibili a un sistema economico e, perciò, di disordine, indica che ogni scambio produce perdita d’informazione. Ogni crescita di entropia – e di ricchezza da essa prodotta – richiede, quindi, che sia necessaria una maggiore informazione su come evolverà il sistema economico e occorre, perciò, che qualcosa si faccia carico di mettere ordine.
Si pensi a un bibliotecario fannullone, che abbia la cattiva abitudine di non riporre con metodicità sugli scaffali, al posto giusto, i libri che i clienti della biblioteca gli vanno, di volta in volta, restituendo. A ogni scambio di libri, si assisterà a un progressivo aumento di disordine (e di entropia) e occorrerà un’informazione maggiore per trovare, dentro la biblioteca, un libro che, se non si trova, richiede la conoscenza dell’evoluzione di tutto ciò che è accaduto prima.